lunedì 28 gennaio 2008

La finta democrazia russa


Dalla Russia hanno fatto sapere che stanno partendo gli inviti agli osservatori internazionali per le presidenziali che si terranno il 2 marzo. Ne invieranno 400, peccato che siano la metà rispetto alle ultime presidenziali. Questo piccolo e insignificante dato se collocato insieme ad una più ampia serie di eventi fa capire quanto le prossime elezioni saranno un trionfo della pseudo democrazia russa.
Iniziamo con il tassello Mikhail Kasyanov: dopo aver denunciato il governo di sabotare la sua campagna elettorale ieri è stata bocciata la sua candidatura per il 2 marzo a causa di un eccesso di firme irregolari. Kasyanov era l'unico oppositore di Putin rimasto in corsa.
Altro tassello e non indifferente è rappresentato da Garry Kasparov (in foto), scacchista e ora attivista politico contro Vladimir Putin. Dopo essere stato arrestato diverse volte per la partecipazione a manifestazioni con i militanti de L'Altra Russia, qualche mese fa ha deciso di candidarsi per le presidenziali. Il problema è che non ci è mai riuscito a causa dell'ostruzionismo del governo: non gli è stato possibile trovare un auditorium o teatro in tutta Mosca per fare un congresso di partito dove per legge avrebbe dovuto presentare la propria candidatura di fronte al proprio partito. Dalle sue dichiarazioni emerge che alcuni teatri hanno rifiutato a prescindere mentre uno addirittura ha rifiutato di ospitarlo dopo aver ricevuto il pagamento per l'affitto.
Insomma tutto fa pensare che Dmitry Medvedev il delfino di Putin vincerà le prossime elezioni senza troppe preoccupazioni.

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